L’ Actos è un farmaco antidiabetico il cui principio attivo è il Pioglitazone.
Il
pioglitazone agisce attivando recettori cellulari presenti nelle
cellule adipose, epatiche e muscolari. L’assunzione di questa molecola
consente un considerevole miglioramento della sensibilità di tali
tessuti all’azione dell’insulina che come è noto è l’ormone secreto dal
pancreas che ha funzione di abbassare il livello di glucosio. In tal
senso l’azione del pioglitazone è di ottimizzare l’utilizzo di glucosio
da parte dei tessuti menzionati. Per tali ragioni l’Actos viene
utilizzato per curare il diabete mellito di tipo 2 noto anche come
diabete non insulinodipendente. In tal senso, coloro che soffrono di
tale malattia hanno o cellule del pancreas che secernono o quantità
insufficiente di ormone insulinico o, anche se questo è in quantità
adeguata, il corpo non riesce ad utilizzarlo in maniera efficiente.
L’autorizzazione alla commercializzazione dell’Actos
era stata rilasciata dall’agenzia Europea del Farmaco (EMA - European
Medicines Agency) e recepita dall'AIFA (agenzia del farmaco italiana)
nel lontano ottobre del 2000. Già all’epoca e quindi in fase di rilascio
dell’autorizzazione furono indicati alcuni possibili effetti
collaterali che dovevano essere indicati nei foglietti indicativi del
farmaco. Rischi che dovevano essere comunque sottoposti a futura
revisione, tant’è che sette anni dopo, nel 2007, l’ EMA utilizzando i
dati raccolti negli anni sottoponeva i farmaci antidiabetici
appartenenti alla categoria dei tiazolidinedioni, in particolare il
rosiglitazone (commercializzato come Avandia) ed il pioglitazone
(commercializzato come Actos), a revisione benefici/rischi e stabiliva
che i benefici di entrambi superavano ancora i rischi ma foglietti
illustrativi e medico curante dovevano chiaramente indicare il rischio
di:
• possibili fratture ossee per le donne;
• possibile patologia cardiaca ischemica e quindi al limite anche infarto per entrambi i sessi.
Tutto questo si andava ad aggiungere ai già accertati effetti collaterali e precisamente:
• aumento di peso;
• capogiri e vertigini;
• insonnia;
• disturbi della vista;
• infezioni recidivanti delle alte vie respiratorie;
• aumento della probabilità di gravidanze nelle donne affette da ovaio policistico.
L’ultima revisione però non ha eliminato i dubbi riguardo all' Actos.
Tant’è
che nei primi di giugno del 2011 l’Agenzia francese del farmaco ha
ritirato i farmaci con pioglitazone perché ha ritenuto che aumentassero
il rischio di contrarre cancro alla vescica. L’omologa agenzia tedesca
ha subito dopo raccomandato ai medici di non prescrivere il farmaco
prima di nuovi chiarimenti.
Nonostante ciò, l’EMA ha allora avviato
una nuova revisione ed ha concluso che i benefici del farmaco continuano
a superare i rischi ma dovranno essere adottate una serie di misure per
ridurre i possibili rischi di cancro alla vescica.
Alla luce di tali
osservazioni, Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei
Diritti”, si rivolge all’AIFA, chiedendo se non sia il caso di prendere
le stesse misure dell’agenzia del farmaco tedesca, ossia di raccomandare
una sospensione delle prescrizioni in attesa che siano presi i
provvedimenti richiesti dall’EMA circa una verifica più puntuale dei
rischi di cancro alla vescica, se non si vuole vietarne la
commercializzazione come quella francese.
Sportello dei Diritti
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