Occhiali 3 D sotto inchiesta per la loro pericolosità: oltre ad essere
portatori di virus e batteri, gli occhiali 3 D distribuiti nelle sale
cinematografiche potrebbero far male agli occhi. La Procura di Roma ha
aperto un’inchiesta, accogliendo un esposto del Codacons, ma
l’Associazione punta il dito anche contro i televisori 3 D, sempre più
diffusi nelle nostre case.
“Il Ministero della Salute – ricorda
il Codacons – sulla base del parere espresso dal Consiglio Superiore di
Sanità, ha disposto che “l’utilizzo di occhiali 3D in ambito domestico
per la visione di spettacoli televisivi sia controindicato per i bambini
al di sotto dei 6 anni di età; per i soggetti dai 6 anni fino all’età
adulta, deve essere limitato alla visione per un tempo massimo
orientativamente pari a quello della durata di uno spettacolo
cinematografico; devono essere fornite, da parte delle ditte
produttrici, nelle istruzioni allegate alle unità di vendita,
indicazioni d’uso con particolare riguardo a: le modalità per effettuare
un’idonea, periodica pulizia ed eventuale disinfezione; la necessità
che gli occhiali siano tenuti fuori dalla portata dei bambini; la
necessità di un uso contestuale degli occhiali 3D agli strumenti
correttivi della visione nel caso il consumatore sia portatore di lenti;
l’opportunità di interrompere la visione in 3D in caso di comparsa di
disturbi agli occhi o di malessere generale”.
Il Codacons ricorda che queste indicazioni devono
essere fornire al consumatore anche quando acquista televisore 3D
(ovviamente prima dell’acquisto), attraverso le etichette dei prodotti
in vendita oppure utilizzando appositi prospetti informativi da apporre
sugli apparecchi. Solo così l’utente viene informato sul corretto
utilizzo degli occhiali 3D in ambito domestico e sulle relative
controindicazioni, potrà effettuare una scelta consapevole ed informata.
Il
Codacons ha presentato dunque un esposto alle Procure della Repubblica
di tutta Italia e ai Nas, chiedendo di estendere le indagini anche ai
televisori con tecnologia 3D in commercio, nei casi in cui siano venduti
senza rispettare le indicate prescrizioni di sicurezza, risultando così
pericolosi per i consumatori. Con una diffida al Ministero della
Salute, inoltre, l’associazione ha chiesto il rispetto delle regole
vigenti, e il ritiro dal mercato di quei prodotti che violano le
disposizioni emanate dal dicastero.
www.helpconsumatori.it
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