Gli italiani sono soliti lamentarsi per le tasse che invadono ogni campo
dell’esistente. E spesso hanno ragione, come dimostrava qualche tempo
fa Confesercenti, che ha stilato una lista delle gabelle più assurde.
Alcune
lo sono perché i tempi sono cambiati rispetto a quelli della loro
istituzione; altre perché di fatto sommariamente ingiuste; altre perché
di difficile applicazione per gli stessi Comuni che vorrebbero imporle.
Ma quali sono quelle più bizzarre? Tra queste spiccano diverse
“paleotasse”.
Tassa sull'ombra
Non sono pochi i locali
dotati di una tenda che sporge sulla strada, per motivi pratici o
meramente estetici. Peccato che però, facendo ombra la tenda, di fatto
il proprietario invade il suolo pubblico. Per cotanta invasione, gli
spetterà quindi pagare un’imposta per occupazione di suolo pubblico,
altrimenti chiamata “tassa sull’ombra”.
Tassa sull'aria
Tra
le molteplici imposte di fabbricazione, c'è quella sul “gas di petrolio
liquefatto anche miscelato ad aria” e sul metano “miscelato ad aria”.
Insomma, se l’aria è un componente fondamentale della miscela per
rendere più facilmente combustibili petrolio e metano, volete che non si
paghi? Ecco la tassa che vi consente di dire con nonchalance al bar che
in Italia ”si tassa anche l’aria” .
Tassa sulla disoccupazione
In
Italia si fanno sempre meno concorsi e la disoccupazione galoppa. Ma se
vi capitasse l’opportunità di concorrere, sarete tassati in base alla
nota tassa di concorso, sempre presente nei bandi pubblici. In caso di
mancato pagamento ed esibizione di avvenuto pagamento, sarete infatti
esclusi dalla procedura concorsuale.
Tassa su ascensori e montacarichi
Nemmeno
gli ascensori e i montacarichi sono tax free, e la ragione è piuttosto
evidente: la licenza per l'impianto degli ascensori e dei montacarichi e
la licenza di esercizio sono soggette alle tasse di concessione
governativa.
La tassa sugli emigranti
Gli italiani
fuggono dal Paese del malcontento e della disoccupazione. Ma il fisco li
insegue anche all’estero, con le imposte ad hoc analoghe a quella
gabella emigrationis che corrispondeva alla tassa corrisposta dal
migrante per il capitale che portava con sé. Scegliete, se possibile, un
Paese che abbia trattati contro la doppia imposizione.
Tassa sui funghi
A qualcuno piace andar per funghi e sarà anche un suo diritto. Ma sui permessi di raccolta di funghi, grava un'imposta di bollo.
La tassa sulle fogne (anche se mancano)
Malgrado
una sentenza della Corte Costituzionale (335/8) abbia stabilito
l'illiceità a pretendere il pagamento di un servizio non erogato, nel
caso specifico su “fognature e depurazione”, con un decreto-legge del
2009 si è stabilito che le società idriche possono inserire nella
bolletta le note di pagamento relative a “fognature e depurazione”,
anche se queste sono in fase “progettuale”.
Tassa sui gradini
A
chi non piace possedere un palazzo, meglio se antico, e che si affaccia
sulla pubblica via? Ma vista l’esigenza dei Comuni di finanziare il
servizio di pulizia delle strade, sappiate allora che vi spetterebbe
pagare la tassa sui gradini, che spetta appunto ai proprietari di case
che hanno i gradini di ingresso sulla strada pubblica.
La tassa sulla farina animale
Eliminare,
annualmente, 380mila tonnellate di farine animali, è complicato. Ma il
meccanismo prevede che per sostenere le energie verdi si emettono i
certificati verdi, il cui costo grava sulle bollette elettriche. Così,
alle aziende che bruciano le farine animali, negli ultimi anni sono
stati concessi alle aziende certificati verdi per la loro
“valorizzazione energetica”. La produzione di energia imputabile alle
farine animali è giudicata green.
La tassa sulle invenzioni
Anche
le grandi invenzioni nel Belpaese hanno un costo, poiché ogni brevetto
per invenzione industriale è soggetto alla tassa di domanda; alla tassa
annuale per il mantenimento in vigore del brevetto; alla tassa per la
pubblicazione a stampa della descrizione e dei disegni.
La tassa sui camionisti
Quando
i camionisti scioperano, la differenza rispetto a quando sono in
servizio si sente. Ecco perché licenze, concessioni ed autorizzazioni
per l'autotrasporto merci pagano le relative tasse di concessione.
Tassa sugli sfratti
Per
i processi di esecuzione immobiliare, il contributo dovuto è pari a 220
euro. Per gli altri processi esecutivi lo stesso importo è ridotto
della metà.
Tassa sui cani
Una tassa decisamente
“storica”, e che però è tornata in vigore in alcuni enti locali, quella
che impone dazio sul possesso di cani, o meglio su ogni singolo animale
che si possiede e che varia da taglia a taglia. La tassa fu introdotta
con un Regio decreto nel 1918, reso poi obbligatorio nel 1931. Il
corrispettivo annuale può variare da 20 a 50 euro per ogni cane di
proprietà.
Tassa sui lumini
I sepolcri vanno onorati,
anche se per accendere un lumino alla memoria si deve pagare dazio
alimentando il business dell'elettroilluminazione votiva.
L’illuminazione di un lumino acceso alla memoria dei vostri cari ha un
costo davvero basso, essendo una lampadina a bassa tensione,
considerando anche la sostituzione periodica. Ma le società che
gestiscono il servizio hanno comunque il loro guadagno. Perché la
gratuità totale non è di questo mondo.
Centrali fantasma
I
Comuni che ospitano centrali nucleari costano al consumatore che in
bolletta elettrica paga un fondo per un premio di un euro ogni 5.000
kwh.
Tassa sulle suppliche
Chiedete e vi sarà dato,
recitano le Scritture. Ma in Italia, se supplicate, dovete pagare anche
una tassa. Sono infatti soggette a tassazione le istanze, petizioni,
ricorsi, e relative memorie diretti agli uffici dell’amministrazione
dello Stato, al fine di ottenere l’emanazione di un provvedimento
Tassa sul divertimento
Il
mondo dello spettacolo, a buon ragione, è sempre in prima fila per
avanzare richieste di fondi e sovvenzioni, perché l’arte e lo spettacolo
sono fonte di cultura e divertimento. Ma anche il divertimento va
tassato, in quanto esiste diritto erariale sugli spettacoli pubblici e
anche su quelli privati quando sono in luogo pubblico.
La gabella sugli sposi (ius primae gabellae)
Anche
nel giorno del matrimonio, sarete costretti a pagare tasse ma solo
verso quegli enti locali che le prevedono come corrispettivo a prezzo
unico per poter celebrare il matrimonio in Comune. Ovviamente vale per i
non residenti che, non volendosi sposare nella loro chiesa di paese,
ambiscono al Campidoglio a Roma oppure a qualche comune nella Costiera
Amalfitana. Ma forse, nel giorno più bello, anche le tasse le si
apprezzano di più.
Tassa sulle botole
Pozzetti, botole,
tombini, griglie: non mancano i manufatti posti sul suolo pubblico su
cui grava un’imposta dal criptico nome “canone non ricognitorio” e
rientra nelle imposte patrimoniali dei Comuni.
La tassa sul frigorifero
Il
frigorifero non è solo il refugium peccatorum di casa nostra, ma anche
una macchina essenziale in molti esercizi commerciali. Ecco perché
essere autorizzati a detenere macchine frigorifere comporta una tassa
che rientra fra quelle delle concessioni governative.
Tassa sulla giustizia
Ecco
quanto si paga per fare ricorso ai tribunali: 33 euro per i processi di
valore fino a 1.100 euro; 77 euro per i processi di valore superiore a
1.100 euro e fino a 5.200 euro e per i processi di volontaria
giurisdizione, nonché per i processi speciali di cui al libro IV, titolo
II, capo VI, del codice di procedura civile; 187 euro per i processi di
valore superiore a 5.200 euro e fino a 26mila euro per i processi
contenziosi di valore indeterminabile di competenza esclusiva del
giudice di pace; 374 euro per i processi di valore superiore a 26mila
euro e fino a 52mila euro eper i processi civili ed amministrativi di
valore indeterminabile; 550 euro per i processi di valore superiore a
52mila euro e fino a 260mila euro; 880 euro per i processi di valore
superiore a 260mila euro e fino a 520mila euro; 1.221 euro per i
processi di valore superiore a 520mila euro. Per i processi esecutivi
mobiliari di valore inferiore a 2.500 euro il contributo dovuto è pari a
30 euro. Per i processi di opposizione ad atti esecutivi il contributo
dovuto è pari a 132 euro.
L'imposta sui tubi (o del tubo)
Questa
imposta ambientale è stata introdotta nel 2006. Racchiusa nell’imposta
occupazione suolo pubblico, colpisce anche condutture sotterranee per la
distribuzione di acqua potabile, gas, energia elettrica, linee
telefoniche sotterranee, camerette di ispezione, intercapedini,
manufatti e simili, contenitori sotterranei di cavi, condutture e linee
elettriche e telefoniche.
Il disastro del Vajont e le altre catastrofi da accise
Per
far fronte a un impegno militare o ad un disastro civile, al prelievo
sulla benzina vengono annesse imposizioni fiscali. Si comincia con la
prima accisa sulla benzina di 1,90 lire nel 1935 per finanziare la
guerra di Abissinia, quella di 14 lire per la crisi di Suez nel 1956,
quella di 10 lire per il disastro del Vajont nel 1963, 10 lire per far
fronte all'alluvione di Firenze nel 1966, le 10 lire per il terremoto
nel Belice nel 1968, 99 lire per il terremoto del Friuli nel 1976, 75
lire per il terremoto in Irpinia nel 1980, 205 lire per la missione in
Libano (1983), 22 lire per la missione in Bosnia nel 1996. Si potrebbe
andare avanti ma ci fermiamo per amor di patria.
La tassa sulla voce
La
tassa sui telefonini cellulari ammonta per i contratti ad uso privato a
5,16 euro, mentre per i contratti ad uso affari l'importo è di 12,91
euro. Fanno eccezione le amministrazioni statali. Sono esentati anche
finanzieri ed agenzie fiscali, per espressa previsione normativa.
Imposta sulle gru
Nelle
città, le gru fanno parte del paesaggio. Ma il marchio, apposto sulle
gru mobili e a torre adoperate nei cantieri edili, si paga a causa
dell’imposta comunale, nelle città che decidono di tassarlo, sulla
pubblicità al marchio che garantisce il diritto di distinguere il
prodotto, secondo l’articolo 2569 del codice civile.
Tassa sulle insegne dei negozi
Quando
l’insegna supera i 5 metri di superficie bisogna pagare dazio. Ma anche
sotto la dimensione fissata, si dovrà pagare, quando entrerà in vigore
l’Imu secondaria, l’imposta municipale facoltativa che i Comuni potranno
adottare dal 2014.
Tassa sul tricolore
Come recita
l’articolo 12 della Costituzione, la bandiera della Repubblica è il
tricolore italiano, verde, bianco, rosso, a tre bande verticali di
uguale dimensione. Per esporre il nostro bel vessillo identitario si
deve però pagare una “tassa sulla pubblicità”. Una tassa che, c’è da
scommetterci, non piace ai nostalgici del Regno delle due Sicilie e
nemmeno a quelli che vorrebbero una Padania libera.
Tassa sui lampioni
L’illuminazione,
malgrado gli ultimi provvedimenti governativi in merito, è un aspetto
centrale della vita delle città. Ecco perché spetta pagare la Tosap,
ovvero la tassa sui lampioni che si applica a tutti i sostegni di
lampade per l’illuminazione stradale o di linee elettriche, telefoniche o
telegrafiche in legno o metallo.
Doppia tassa per la musica nel bar
In
un bar o ristorante che si rispetti, l’accompagnamento musicale non
deve mai mancare, ma per corrispondere musica deve corrispondere i
diritti non solo alla Siae ma al Consorzio fonografici, essendo in
presenza di una forma di pubblica diffusione di registrazioni musicali.
Tassa sulle paludi
Un
tempo in Italia c’erano le paludi, ecco perché la tassa sulle paludi
nata nel 1904 prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica di
quelle che diventavano terre coltivabili. Dopo la stagione delle
bonifiche, arrivo quella dell’Fabbandono delle terre e dell’occupazione
edile. Ma il contributo di bonifica non è mai venuto meno, ecco perché
molti italiani hanno deciso di risolvere il problema in tribunale. Ci
sono due sentenze della Corte di Cassazione (n. 8957/96 e 8960/96) che
stabiliscono che la tassa si paga se le opere di bonifica abbiano
determinato un effettivo incremento di valore dell'immobile. Per ogni
contestazione, a decidere è il Consorzio di bonifica.
Tassa sui tralicci
Ai Comuni spetta anche la tassa che colpisce i tralicci da elettrodotto, un canone concessorio che fa il paio con la TOSAP.
La tassa sulla dispersione delle ceneri
Per
disperdere le ceneri dei vostri cari servono autorizzazioni e imposte.
Quindi, dapprima scatta un’imposta di bollo sulla domanda di affido
personale delle ceneri e sul relativo provvedimento di autorizzazione.
Poi c'è l'imposta di bollo sia sulla domanda di dispersione delle ceneri
che sul relativo provvedimento di autorizzazione.
Tassa sulla benzina
Per
non parlare della benzina PAGHIAMO ANCORA LA GUERRA IN ABISSINIA – Sono
le cosiddette accise. Dal 1935 al prelievo sulla benzina vengono
annesse imposizioni fiscali per far fronte ad un impegno militare o ad
un disastro civile. La prima accisa – di 1,90 lire – risale al 1935:
bisognava finanziare la guerra fascista in Abissinia. Da qui è stato un
via vai di accise: quella di 14 lire per la crisi di Suez nel 1956,
quella di 10 lire per il disastro del Vajont nel 1963, 10 lire per far
fronte all’alluvione di Firenze nel 1966, le 10 lire per il terremoto
nel Belice nel 1968, 99 lire per il terremoto del Friuli nel 1976, 75
lire per il terremoto in Irpinia nel 1980, 205 lire per la missione in
Libano (1983), 22 lire per la missione in Bosnia nel 1996. Ancora oggi
nel fare benzina ben 0,25 euro sono pagate per questi motivi.
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