Un vademecum dello “Sportello dei Diritti” per cercare di evitare di farsi rovinare la vacanza.
È un fenomeno che si ripete puntualmente ogni anno, ma per le
segnalazioni che stanno giungendo dalle mete di vacanza allo “Sportello
dei Diritti”, pare che la crisi lo abbia amplificato e di molto: si
riempiono le spiagge e arrivano i furti a raffica sull’arenile.
Furti
in serie, quindi, solo una piccola parte dei quali denunciati a
carabinieri e polizia, che fanno pensare sia alla presenza di vere e
proprie organizzazioni specializzate in questo tipo di reato, ma anche a
ladri improvvisati che per farsi la giornata, ed a volte anche
qualcosina in più, puntano chi si distrae perché magari preso dal
meritato relax delle ferie o mentre si bagna in mare per rinfrescarsi un
po’.
Le ruberie, peraltro, che riguardano tutte le località
balneari, che siano le più rinomate ma anche quelle meno, non lasciano
immuni sia le spiagge pubbliche che i lidi privati ed avvengono quasi
sempre nelle ore diurne, ma anche nei parcheggi vicini alle spiagge dove
per qualche distrazione si lascia un finestrino un po’ aperto dell’auto
e qualche oggetto tipo occhiali da sole o qualche moneta abbandonata
sulla plancia o sul cruscotto. Certo è che le spiagge più affollate e
quelle “vip” sono le più “ambite” dai furfanti e dalle organizzazioni
che lo hanno fatto diventare, in questi luoghi nei quali è quasi un
gioco da ragazzi, un vero e proprio business criminale. Ci è stato
segnalato peraltro, in tal senso, che i residui della refurtiva, tipo
borse e borsellini, vengono poi abbandonati in determinati posti dove è
possibile scovare un accumulo di queste custodie tanto elevato è il
numero di quelle che appaiono come delle vere e proprie “razzie” in
questo periodo dell’anno.
Giovanni D’Agata presidente e fondatore
dello “Sportello dei Diritti”, consiglia che si deve cercare il più
possibile di evitare di portare oggetti di valore sotto l’ombrellone, ma
se proprio non se ne può fare a meno, bisogna prestare la massima
attenzione non solo ai propri effetti personali, ma anche a quelli dei
vicini d’ombrellone quando questi vanno in acqua e abbandonano tutti i
propri effetti, portafogli, telefoni, occhiali da sole, chiavi dell’auto
in bella vista sulla spiaggia. E non si tratta solo di semplice e puro
spirito di cortesia, ma di prevenzione reciproca e per sé stessi. Per la
vastità dei litorali e l’enorme numero di bagnanti, infatti, i primi a
vigilare dovrebbero essere proprio questi.
Avere l’accortezza di lasciare sempre qualcuno sul posto abbatterebbe drasticamente e definitivamente il fenomeno.
Inoltre,
chiudere perbene l’autovettura, evitando di lasciare oggetti che
potrebbero attirare l’attenzione di questi lestofanti, è una prassi che
ci dovrebbe riguardare sempre.
In ultimo, bisogna essere sempre
pronti a contattare il 112 e 113, il che faciliterebbe le forze
dell’ordine a pizzicare in flagranza o quasi i malandrini.
Sportello dei Diritti
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