Integrazione al trattamento minimo: requisiti e cambiamenti per il 2015

Anche per il 2015 l'INPS stanzierà l'integrazione al trattamento minimo per tutelare tutti i pensionati al di sotto di una certa soglia di reddito. Il pensionato può avere un integrazione qualora il suo reddito minimo sia al di sotto di un determinato importo fissato di anno in anno. Per il 2015 sono cambiati nuovamente i requisiti per beneficiare di questa integrazione statale. Vediamo di seguito i requisiti minimi necessari.

Il beneficio sull'integrazione della pensione per il 2015 è pari alla cifra di 502,39 euro al mese per tredici mensilità . Per poterne usufruire il redditto annuo non deve superare i 6.531,07 €. Attenzione però perché in caso si superi questa soglia, ma non i 13.062,14 euro all'anno si può ricevere l'integrazione parziale, pari alla differenza tra il proprio reddito e i 13.062,14 euro del tetto. Per tutti coloro che invece hanno un reddito oltre i tredicimila e sessantadue euro non vi è diritto all'integrazione.

Da sottolineare che i requisiti per l'integrazione al trattamento minimo per i soggetti coniugati è più complicata. In questo caso infatti bisogna anche non superare il paletto del reddito coniugale. Dopo il controllo sul reddito personale, ci sarà quindi un controllo su quello coniugale e solo se questo sarà inferiore ai 19.593,21 euro si avrà diritto all'erogazione intera dell'integrazione. Se si rimane nel range compreso tra i 19.593,21 e i 26.124,28 euro per il reddito coniugale si avrà diritto all'integrazione in misura ridotta, con le stesse modalità spiegate poco sopra per i redditi personali tra i 6.531,07 e i 13.062,14 euro.

Ricordiamo infine che la legge prevede che non sono integrabili al minimo le pensioni supplementari, attribuite a titolare di pensione in possesso di contribuzione accreditata in altra gestione e le pensioni liquidate esclusivamente con le regole del nuovo sistema contributivo.

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