APOLLONIO DA TIANA

La fonte più attendibile riguardo alla vita di Apollonio da Tiana è quella di Filostrato, che ne scrisse la biografia agli inizi del III Secolo d.C. su suggerimento di Giulia Domna, moglie dell’Imperatore romano Lucio Settimio Severo.

L’Imperatrice coltivava, tra i tanti suoi interessi, una particolare predilezione per tutto ciò che orbitava intorno al mondo dell’occultismo e forse proprio a questo si deve il suo interesse per Apollonio, che era considerato Uomo Santo e Taumaturgo anche da tutte le altre persone appartenenti al suo circolo.

Apollonio nacque a Tiana, in Cappadocia, intorno al I Secolo d.C.; ancora ragazzo studiò la filosofia Platonica presso i Sacerdoti del Tempio di Esculapio, ma tutto il suo interesse fu indirizzato verso la Teosofia di Pitagora, tanto che in seguito venne considerato il Messia del Pitagorismo.

Era vegetariano per scelta, in quanto pensava che il cibo più puro è quello prodotto dalla terra e che la carne disturba e logora l’Anima, ed escluse il vino dai suoi alimenti. Viaggiava scalzo e vestiva con lunghe tonache di lino bianco, che ricordano molto da vicino le vesti usate dagli Esseni, inoltre rinunciò a tutti i suoi averi distribuendoli ai parenti; meditò e studiò per quattro anni senza mai parlare in pubblico.

Dopo un lungo periodo di preparazione spirituale iniziò i suoi viaggi, durante i quali venne a contatto con i Magi di Babilonia e ne apprese i segreti; si recò in Egitto e frequentò in India gli Asceti toccando molti monasteri Buddisti. A questo punto tradizione, verità e leggende si intrecciano, si racconta che soggiornò per un certo periodo di tempo a Shambala e che facesse proprio riferimento ad Agharti durante i suoi insegnamenti in pubblico; ritornato in Grecia, si divise tra Creta ed Atene dispensando a tutti i grandi insegnamenti che aveva appreso in giro per il mondo.

In seguito riprese il suo instancabile peregrinare passando per l’Africa e la Sicilia, per poi venire perseguitato ed espulso prima da Nerone e poi da Domiziano. Fin qui la storia per come ci è pervenuta, ma chi era in realtà Apollonio da Tiana? E perché ancora oggi viene ricordato come uno dei primi grandi Maghi? I suoi viaggi in Oriente gli avevano fruttato la capacità di usare poteri fino ad allora soltanto ipotizzati, anche se latenti in ogni uomo: la chiaroveggenza, la telepatia, la bilocazione; si racconta delle innumerevoli guarigioni operate in Grecia, sia fisiche che spirituali. Tra i poteri di Apollonio, o forse le sue virtù, c’era quella di essere costantemente in simbiosi con la natura, simbiosi perfetta che egli otteneva attraverso un’esemplare purezza di vita, un’ascesi che gli permetteva di operare miracoli, dare vaticini e dispensare guarigioni spirituali.

Si racconta di una giovane romana da lui richiamata in vita con la sola imposizione delle mani e delle sue continue esortazioni alla necessità di curare prima la parte interiore dell’uomo e solo in un secondo tempo la sua parte fisica. Come molti avranno pensato, questa figura che predicava in lungo ed in largo vestita da una lunga tunica bianca, che aveva dei discepoli, che operava guarigioni delle anime e dei corpi, richiama molto alla mente la figura di Gesù e questa sua caratteristica è uno dei misteri affascinanti ancora non risolti intorno a questo personaggio; chi era veramente?

Gli insegnamenti di Apollonio seguivano due strade ben distinte, una di carattere essoterico, e quindi rivolta alle masse e di facile comprensione, l’altra di carattere esoterico e rivolta ai discepoli, per i quali fondò anche una scuola di Scienze Occulte. Questi suoi continui accostamenti con la figura di Gesù e con le storie tramandate dai Vangeli, gli valsero l’appellativo di “Cristo pagano”, ed i tanti elementi che avvicinano la dottrina di Apollonio con quella di Gesù, ci lasciano presupporre che già nel Paganesimo esistessero i presupposti che condussero in seguito al Cristianesimo e che il Paganesimo stesso, tanto combattuto dalla Chiesa, conservasse da tempi ben più remoti un’anima mistica e trascendentale che nulla aveva da invidiare alle dottrine che stavano per prenderne il posto.

Ultimo elemento che infittisce ancor più il mistero su questa figura: Apollonio da Tiana non morì, ma scomparve improvvisamente all’età di 80 anni e di lui non si ebbero più tracce; la sua tomba non è mai esistita e nessuno, fino ad oggi, ha mai dato una spiegazione plausibile riguardo alla sua fine.

fonte: http://www.robertolapaglia.com

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