L'utilizzo di fruttosio (uno zucchero che è contenuto soprattutto in bibite, succhi di frutta, caramelle, dolciumi e biscotti) nell'industria alimentare è aumentato moltissimo, tanto che si stima che il consumo pro capite sia quadruplicato negli ultimi 100 anni. Spesso viene assunto inconsapevolmente, o in forma di saccarosio (un disaccaride costituito appunto da fruttosio legato a glucosio) o in forma di sciroppo di granoturco ad alto contenuto di fruttosio.
I ricercatori dell’University of Colorado coordinati da Richard J. Johnson hanno preso in esame tutti gli studi clinici pubblicati negli ultimi anni sull’argomento e concluso che i dati sono incontrovertibili: il fruttosio può causare ipertensione, diabete, obesità, patologie renali croniche e sindrome metabolica .
La sindrome metabolica viene diagnosticata quando una persona presenta tre o più dei seguenti sintomi:
- obesità centrale, caratterizzata da una circonferenza vita ≥ a 102 cm nei maschi e 88 cm nelle femmine;
- alto livello dei trigliceridi nel sangue ( ≥ 150 mg/dl);
- basso livello di colesterolo HDL (≤ 40 mg/dl nei maschi e 50 mg/dl nelle femmine);
- ipertensione arteriosa;
- alti livelli di glicemia a digiuno.
Spiega Johnson: “La letteratura scientifica ormai ci dice con chiarezza che il fruttosio va visto come un additivo pericoloso. Il nostro suggerimento è che si inizi a considerarlo una vera e propria tossina ambientale con gravi effetti sulla salute, e che il suo utilizzo venga fortemente limitato per legge”.
fonte: Health Yahoo!
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