I siti porno causano l’anoressia sessuale

La Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (Siams), ieri ad Abano Terme a margine del "XXVI Convegno di Medicina della Riproduzione" ha presentato i dati di un'indagine condotta su un nuovo fenomeno in larga diffusione tra i giovani l'anoressia sessuale. Per anoressia sessuale si intende quel fenomeno che causa un vero e proprio disgusto per l'esperienza sessuale reale. Il Prof. Carlo Foresta, presidente della Siams, andrologo ordinario di Patologia Clinica all'Universita' di Padova e promotore della ricerca, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la Siams a condurre quest'indagine. I medici hanno osservato che nel periodo antecedente all'indagine hanno trattato un numero sempre crescente di casi di giovani fra i 20 e 25 anni, che lamentavano un calo drammatico del desiderio, senza però avere evidenti problemi di salute» evidenzia il Prof. Foresta. «Parlando con loro ci è apparso chiaro che spesso si trattava di persone che avevano fatto fin dalla prima adolescenza un uso eccessivo e costante di pornografia on line, molte ore passate ogni giorno davanti a siti internet o in chat». L'indagine afferma che su 50 ragazzi che si sono rivolti agli ambulatori per patologie della sessualità,
come il calo della libido e della disfunzione erettile, ben il 70% aveva da anni l' abitudine di frequentare siti pornografici molto spinti on line. I dati riportati parlano chiaro e sono all'armanti, a novembre 2010 sono 7,8 milioni gli italiani che fruiscono dei siti con contenuti porno, pari al 29 % dei cybernauti totali. Il dato è ancora più allarmante se confrontato con novembre 2005, registrando un + 58%. Per quanto attiene all'età della "prima volta" su un sito porno i dati forniti dell'indagine parlano di un'età media di 13-14 anni. Il target dei siti porno rimane maschile per il 70%, la fascia d' età piu' propensa a cercare emozioni forti su Internet e' quella tra i 24 e i 44 anni. Anche se il 10 % dei frequentatori del sesso on line ha meno di 18 anni. Ben 1.130.000 le pagine visitate in Italia in un mese: ogni internauta "vanta" una media di 197 pagine viste nell'arco di trenta giorni per un'ora e quaranta minuti complessivi.

L' uso costante, addirittura quotidiano di immagini molto spinte, che lasciano poco spazio all'immaginazione, ha rallentato la maturazione cerebrale della sessualita', oltre che affermare una separazione netta tra sesso e affettività. Il risultato di ciò è innanzitutto che il sesso viene considerato come un bene di consumo e non più come un'esperienza emotiva e stimolante, facendo perdere l'interesse naturale verso la sessualita' reale che ha bisogno di fantasia. Infatti la prima vittima delle immagini hot, a cui Internet facilita l'accesso a tutti, e' proprio la fantasia si sta quando sia ha disposizione tutto perchè fare la fatica di immaginare. Ha aggiunto il Prof . Foresta << La sessualita' in Internet e' fredda, ripetitiva e questo determina assuefazione e comporta poi, nella vita reale, mancanza di desiderio. Intervendo con apposite nuove linee di comportamento abbiamo ottenuto significativi miglioramenti. Con l'abbandono completo della frequentazione dei siti porno sostituito dalla lettura di libri che sottolineano un legame forte tra affettivita', sessualita' e fantasia, contribuendo infine al rafforzamento di una sessualita' sana, autentica e responsabile>>.

fonte: Corriere Informazione

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