La bandiera che sventola sulla Luna - la prova della truffa ai danni dell'umanità

Il 20 luglio 1969 - nella stessa estate in cui fu scattata la foto di Abbey Road dei Beatles -, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, partiti a bordo dell'Apollo 11 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral quattro giorni prima, atterrarono sulla Luna a bordo del modulo Eagle, primi uomini della storia a posare il piede sul suolo del nostro romantico satellite e a piantarci un bandiera americana da far sventolare davanti agli occhi sognanti di milioni di telespettatori sparsi in tutto il mondo e, in particolar modo, da sbattere in faccia a quelli sovietici. O forse no. Almeno secondo le infinite teorie complottiste che si sono alimentate negli anni, per poi esplodere sul web, volte a dimostrare come tutto l'evento non sia mai realmente avvenuto, ma sia stato in realtà ripreso all'interno di un teatro di posa per battere sul piano della propaganda spaziale il nemico russo che già nel 1961, quindi ben otto anni prima, era riuscito a mandare in orbita per primo un suo uomo, il celeberrimo Yuri Gagarin. Un po' come accade nel film "Capricorn One", di Peter Hyams, in cui Elliot Gould scopre i retroscena del finto atterraggio su Marte di un manipolo di esploratori della NASA.
E proprio questa foto, scattata da Neil Armstrong al collega Buzz Aldrin di fronte alla bandiera a stelle e strisce, è una delle "prove" che i numerosi sostenitori del falso colossale portano a supporto delle loro teorie. La pietra dello scandalo, in questo scatto, è proprio la sventolante bandiera americana: come può, infatti, sventolare una bandiera in assenza di atmosfera e vento....

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