Tariffe bancarie chiare scritte su opuscoli obbligatori, accesso ad un
conto corrente garantito a tutti, cambio di banca in 15 giorni e senza
costi: sono i punti centrali della proposta presentata oggi dal
Commissario UE al mercato interno Michel Barnier, stanco di aspettare
che le banche “facciano da sole” per aumentare la protezione dei
consumatori.
Già nel 2009 le banche si erano infatti impegnate a
una maggiore trasparenza sui costi e a rendere più semplice la chiusura
di un conto per consentire al consumatore di cambiare istituto più
facilmente. Ma gli studi della Commissione Ue hanno dimostrato che 8
volte su 10 questa operazione comporta ancora parecchi problemi.
Per
porre rimedio a questa situazione, la Commissione Europea ha adottato
una proposta di Direttiva sulla trasparenza e comparabilità delle spese
del conto corrente, sulla portabilità e sull’accesso al conto corrente
di base.
La proposta contiene norme più stringenti che chiedono
una trasparenza massima sulle spese, per consentire un facile confronto
tra banche: sarà obbligatoria la pubblicazione di un opuscolo con
prodotti e relative tariffe, e ogni Paese dovrà creare un sito web
indipendente che consenta la comparazione delle tariffe delle banche,
per favorire la concorrenza.
Per semplificare il cambio di banca,
ci sarà un percorso più rapido che deve durare al massimo 15 giorni, e
non un mese come succede attualmente.
Infine, bisogna assicurare a
tutti l’accesso al conto corrente visto che nel mondo di oggi i
cittadini non possono partecipare alla vita sociale senza un conto in
banca: tante delle nostre azioni quotidiane ormai passano dalla banca,
dalla ricarica del cellulare al pagamento delle bollette. Le banche,
quindi, non potranno negare un conto usando come pretesto la situazione
finanziaria del richiedente.
“Rendendo più semplice il confronto
delle spese e dei costi bancari, la speranza è anche quella di
milgiorare i servizi offerti e di far abbassare le tariffe – ha detto il
Commissario Barnier – La proposta sarà peraltro vantaggiosa anche per
gli operatori del settore finanziario in quanto fornisce ulteriori
incentivi ad offrire prodotti transfrontalieri e accedere a nuovi
mercati.”
“Questa proposta permetterà ai consumatori di tutta
Europa di accedere ai servizi bancari, di compararli e di decidere, se
non si è soddisfatti, di cambiare banca – ha ribadito il Commissario
alla salute e tutela dei consumatori Tonio Borg – Il nostro obiettivo è
che i consumatori siano informati meglio sulle spese sia prima che dopo
l’apertura di un conto, e che, se lo desiderano, possano cambiare
prestatore rapidamente e facilmente. Questa proposta favorirà inoltre la
concorrenza nel settore dei servizi finanziari al dettaglio e premierà
le imprese che offrono ai consumatori maggiore scelta e prezzi
migliori.”
Chissà se in Italia, dove aprire un conto costa di più
della media europea (circa 250 euro) e dove non è molto semplice avere
le informazioni sui costi per comparare le offerte degli istituti, la
proposta della Commissione verrà vista di buon occhio. Intanto secondo
il Codacons non basta rendere meno opache le tariffe bancarie o
velocizzare le pratiche per il passaggio da una banca all’altra; il
punto vero, su cui dovrebbe concentrarsi l’attenzione non solo dell’UE
ma anche e soprattutto del Governo Letta, è che gli italiani hanno i
conti correnti ed i mutui più cari d’Europa.
“La battaglia per la
competitività delle nostre imprese – si legge in una nota
dell’Associazione – non si vince solo riducendo il costo del lavoro ma
anche e soprattutto tutti gli altri costi che le aziende sono costrette a
pagare: banche, assicurazioni, luce, gas, benzina, telefono. Fino a che
un’industria italiana paga uno spread doppio rispetto ad un altro paese
Ue per ottenere un finanziamento, se vai in rosso devi pagare le
assurde commissioni di istruttoria veloce, è evidente che la battaglia
per la competitività è persa in partenza”. “Ecco perché il Governo
dovrebbe intervenire non solo rendendo più trasparenti le tariffe, ma
eliminando per legge le gabelle più anacronistiche, a cominciare
dall’abolizione delle commissioni di istruttoria veloce. Inoltre se si
vuole combattere l’evasione incentivando le transazioni elettroniche,
sarebbe decisamente auspicabile azzerare tutti i costi connessi, da
quelli sull’uso delle carte di credito all’internet banking”.
Anche
Federconsumatori e Adusbef sottolineano che “l’Italia è la più
interessata dalla normativa, visto che è il Paese europeo dove aprire un
conto costa di più (250 euro in media, oltre i bolli che portano il
totale della spesa a 295,66 euro annui, contro una media di 114
dell’Europa a 27), e dove è meno semplice accedere alle informazioni sui
costi per comparare le offerte degli istituti”. Le due Associazioni
“sollecitano” anche “la portabilità dei conti correnti da una banca
all’altra in un tempo stabilito di 30 giorni, ulteriore misura efficace,
come quella attivata per la portabilità dei numeri di telefono da un
gestore all’altro, per impedire accordi di cartello e clausole
vessatorie nei contratti di durata, tese a negare i diritti di
consumatori e correntisti”.
Per il Movimento Difesa del Cittadino
“la proposta di direttiva è importante, soprattutto per un paese come
il nostro dove il sistema bancario deve ancora fare passi rilevanti
all’insegna della riduzione dei costi sulle commissioni bancarie e per
la trasparenza su contratti e servizi”.
“In particolare, come
Associazione, ci auguriamo che vengano recepite tutte le disposizioni
che facilitino l’utilizzo della moneta elettronica, l’accesso ai servizi
da parte dei giovani, precari e lavoratori extracomunitari, con costi
accessibili”.
www.helpconsumatori.it
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