Anche l’estate ormai viaggia sul web: per organizzare la propria vacanza
in molti si affidano alla rete invece che alle tradizionali agenzie di
viaggi. Oltre alla comodità, su Internet è facile trovare la “vacanza da
sogno”: dal pacchetto “tutto incluso” al weekend esclusivo, dal giro
avventuroso tra le coste della Croazia o della Turchia al tour imperiale
in Egitto. Il tutto ad un prezzo super scontato, proposto da siti che
si stanno affermando nel settore dei viaggi. Prima di cliccare, però,
meglio seguire qualche consiglio.
L’acquisto, infatti, è
semplice e veloce e proprio per questo si può sbagliare ritrovandosi con
una vacanza per un’altra o con condizioni “scomode” che non avevamo
letto prima. Ad esempio, bisogna fare molta attenzione al periodo in cui
è possibile utilizzare il coupon acquistato (molti dei siti di offerte
viaggi seguono la logica dei gruppi d’acquisto online o sono proprio
sezioni dei marchi più famosi): in molti casi sono esclusi il mese di
agosto e i ponti/weekend. Poi bisogna accertarsi del prezzo finale
perché può variare da quello pubblicizzato se si ceglie un periodo per
un altro; in alcuni casi poi ci sono altri costi aggiuntivi, che sono
inseriti tra le condizioni dell’afferta.
Il Centro Europeo
Consumatori (CEC) di Bolzano ha stilato il “Vademecum del viaggiatore
informato” proprio perché in questo periodo, come è successo negli anni
scorsi, molti consumatori si rivolgono all’Associazione perché hanno
prenotato “per errore”, “sbadatamente” o “d’impulso” una vacanza che non
volevano.
Il CEC ricorda innanzitutto che il consumatore che
acquista a distanza ha in genere 10 giorni lavorativi di tempo per
ripensarci e recedere gratuitamente. Ciò di solito non vale per chi
prenota un viaggio o il soggiorno in un albergo. Chi recede da un
pacchetto turistico di solito paga una penale espressa in una
percentuale rispetto al prezzo del pacchetto, percentuale che aumenta
quanto più ci si avvicina alla data della partenza. Nel caso in cui si
rinuncia ad un volo, al consumatore saranno rimborsate soltanto alcune
voci del biglietto, ovvero quegli importi che non coprono direttamente
le spese sostenute dalla compagnia aerea (ad esempio la tariffa
ministeriale per i controlli di sicurezza sul bagaglio da stiva), mentre
gran parte del prezzo del biglietto non gli verrà restituita. Per
quanto riguarda le prenotazioni alberghiere, nella migliore delle
ipotesi le condizioni del contratto prevedono la possibilità di recedere
gratuitamente fino ad un determinato numero di giorni prima
dell’arrivo. Spesso si paga invece una caparra che nel caso di recesso
rimane all’albergatore. È tuttavia anche possibile che il contratto non
preveda alcuna possibilità di recesso.
E se ci si rompe una gamba
e non si può più partire? Se non si è sottoscritta l’assicurazione di
annullamento non è possibile redere gratuitamente dal contratto di
viaggio, ma bisogna pagare una penale.
Per non parlare del fatto
che qualcosa può andare storto anche mentre si inseriscono i propri
dati: si può commettere un errore quando si scrive il nome (proprio o
del compagno di viaggio) o quando si seleziona la data di arrivo sul
sito dell’albergo. Per sua fortuna l’hotel si è mostrato comprensivo ed
ha annullato la prenotazione senza chiedere alcun corrispettivo.
Un’altra consumatrice prenotando un volo aveva inserito il suo nome di
battesimo nel campo relativo al cognome e viceversa. Solo quando qualche
settimana più tardi si accingeva ad effettuare il check-in online, si è
accorta dell’errore ed ha contattato il portale di prenotazione, che
però le ha risposto che una mera correzione dei dati non era possibile e
che avrebbe dovuto comprare un nuovo biglietto ad un prezzo di gran
lunga superiore rispetto al prezzo originale. Un’altra consumatrice
aveva inserito il cognome da coniugata invece che il suo cognome da
nubile, il che ha comportato non poche difficoltà. Una consumatrice
tedesca invece di procurarsi l’autorizzazione necessaria per l’ingresso
negli Stati Uniti ESTA al costo di 14 dollari direttamente sul sito del
Dipartimento statunitense per la Sicurezza Nazionale, per errore e per
fretta è finita sul sito di un’agenzia online italiana che per il
servizio le ha addebitato altri 30 Euro.
Prenotare la propria
vacanza comodamente da casa può quindi nascondere delle insidie. La
scelta è indubbiamente vasta, ma il consumatore farebbe bene a non
confrontare solo i prezzi e i servizi e cercare l’offerta più economica.
È fondamentale che i consumatori si prendano del tempo per leggere le
condizioni contrattuali e le descrizioni delle offerte, di compilare i
singoli campi con concentrazione e facendo la massima attenzione a non
sbagliare, e possibilmente, documentando ogni passo con uno screenshot
www.helpconsumatori.it
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