Le esplode improvvisamente il telefonino in tasca e le ustiona una
gamba. Le società produttrici avviino maggiori verifiche sulla
sicurezza.
Nei giorni scorsi è balzato alle cronache francesi
il caso di Fanny, una 18enne rimasta gravemente ustionata ad una gamba
per l’esplosione del proprio smartphone. Non è la prima volta che
accadono fenomeni analoghi nel mondo, sottolinea Giovanni D’Agata
presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ma quello di
questa ragazza è emblematico per le modalità con cui si è verificato e
per il timore che ha destato in tanti francesi dopo l’accaduto per
l’astratta possibilità che casi simili si possano ripetere.
La gamba
della giovane ha continuato ad essere bruciata dallo smartphone, rimasto
in tasca per circa un minuto, fino a quando il datore di lavoro non le
ha ha tolto i calzoni.
L'esplosione è avvenuta lunedì a La
Chaux-de-Fonds, quando Fanny stava scaricando dei barattoli di vernice
dal furgone della ditta presso la quale lavora come apprendista
imbianchina.
Come ha raccontato al quotidiano "Le Matin", il
pantalone della 18enne ha preso fuoco ed è stato il suo datore di lavoro
ad avere la prontezza di spegnere le fiamme, che partivano dalla gambe e
che stavano ormai lambendo le spalle della ragazza. L'uomo ha quindi
prontamente portato la ragazza in bagno e con dell'acqua ha cercato di
lenire le ustioni presenti sulla gamba e sulla mano destra. È stato lo
stesso Stéphane Kubler, così si chiama il datore di lavoro della
ragazza, a portare Fanny al pronto soccorso. La diagnosi: Fanny ha
riportato ustioni di secondo e terzo grado.
Ad essere esploso non è
stato il suo accendino, come inizialmente si era sospettato, bensì il
suo telefonino: lo smartphone risultava essere carbonizzato e la
batteria aveva raggiunto il triplo del volume iniziale. L'acido
contenuto all'interno di essa, secondo quanto è dato apprendere, ha
probabilmente aggravato le ustioni sul corpo della giovane che ha avuto
una prognosi di oltre un mese e mezzo.
La ragazza di La
Chaux-de-Fonds ha, quindi, dichiarato di valutare l'ipotesi di una
denuncia penale nei confronti del fabbricante.
Alla luce di una serie
di casi analoghi, meno eclatanti come quello descritto, che tanto
scalpore ha destato nel Paese transalpino e nel resto d’Europa, data la
grande diffusione che hanno raggiunto questi tipi di strumenti
elettronici ed informatici che chiamarli telefonini è un eufemismo per
la molteplicità di funzioni che hanno, appare necessario che le società
produttrici avviino maggiori verifiche sulla sicurezza di tali
dispositivi per evitare che in futuro si verifichino ulteriori vicende
del genere.
Sportello dei Diritti
Fate attenzione ai vostri smartphone. Il caso Fanny in Francia
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