#nondisturbarmi 2000 sottoscrizioni in poche ore per dire basta al teleselling

Chiamate indesiderate, già 2000 sottoscrizioni alla campagna #nondisturbarmi

CHIAMATE INDESIDERATE:  2000 sottoscrizioni in poche ore per dire basta al teleselling selvaggio. Unione Nazionale Consumatori, Cittadinanzattiva, Mdc e Udicon sostengono la campagna sui social attraverso l’hashtag #nondisturbarmi. “In un giorno e mezzo quasi 2000 sottoscrizioni alla campagna #nondisturbarmi e siamo solo all’inizio!” Con queste parole Massimiliano Dona (Unc), Tina Napoli (Cittadinanzattiva), Antonio Longo (Mdc) e Denis Nesci (Udicon) tracciano un primissimo bilancio della petizione sulle chiamate indesiderate.

Unc, Cittadinanzattiva, Mdc e Udicon con l’hashtag #nondisturbarmi chiedono un teleselling rispettoso della privacy e delle persone con una seria riforma del sistema call-center; questi in sintesi i punti chiave della petizione “Stop chiamate indesiderate”:

    Introduzione di un meccanismo di corresponsabilità tra l’azienda che avvia la campagna e il call-center che fa le telefonate (per evitare rimpalli di responsabilità e di dover perseguire piccoli call-center con sede all’estero), prevedendo anche un attività di monitoraggio e di educazione da parte del gestore.
    Potenziamento del Registro pubblico delle opposizioni, così da ampliarne le prerogative prevedendo: la possibilità di iscrivere anche i numeri di cellulare e che soprattutto che una volta iscritto il proprio numero, si possano così “cancellare” tutti i precedenti consensi (in modo tale da consentire al cittadino di riprendere il pieno controllo dei propri dati). Sarebbe inoltre preziosa l’istituzione di un Registro per censire le campagne promozionali (con indicazione dell’operatore che lancia la campagna, il periodo di riferimento e i numeri utilizzati per chiamare i consumatori) così da evitare all’utente di dover fare indagini complicate per scoprire chi lo ha disturbato.
    Incentivare gli operatori a gestire meglio i dati in loro possesso: il sistema attuale è costruito in modo tale da disincentivare le buone pratiche. Oggi, infatti, il pagamento alla Fondazione Ugo Bordoni (che si occupa del Registro)  è proporzionale all’attività di scrematura dei numeri: tanto più pulisce le liste, tanto più l’azienda deve pagare la Fondazione. Ma in questo modo si disincentivano le imprese a cancellare i numeri (di fatto questi preferiscono pagare le sanzioni), mentre sarebbe meglio stabilire il pagamento in base al fatturato.

Per sottoscrivere la petizione vai alla pagina http://www.consumatori.it/stop-chiamate-indesiderate/ Si può dare anche il contributo attraverso i social (#nondisturbarmi) su cosa dovrebbe cambiare nel sistema attuale. Utilizzeremo le proposte più interessanti per il documento finale

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