Lo troviamo spesso come sostituto dello zucchero: parliamo dell’aspartame, un dolcificante normalmente utilizzato nelle merendine, nelle bibite e in diversi prodotti ‘light’, grazie alla sua proprietà di dolcificare senza riempire di calorie. In passato è stato più volte ‘accusato’ di recare danni alla salute, e ora il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA (Autorità europea di sicurezza alimentare) sugli additivi alimentari e le fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (gruppo ANS) tornerà a discuterne nel corso della sua prossima riunione dell’1-3 febbraio 2011. Il rinnovato interesse per l’argomento trova le ragioni in ben due studi sull’aspartame. Uno studio è tutto italiano (realizzato dall’istituto di ricerca bolognese Ramazzini, che si occupa da 10 anni dell’aspartame) e effettuato sui topi: secondo quanto osservato, con l’utilizzo del dolcificante è significativo l’aumento di tumori al fegato e al polmone. Nello specifico, nei topi maschi che consumano il dolcificante il rischio di malattia aumenta significativamente: si passa dal 5% del gruppo di controllo (senza aspartame nella dieta) al 18% (gruppo alta dose) nell’epatocarcinoma e dal 6% (controllo) al 13% (alta dose) per il tumore polmonare. Un altro studio danese, invece, effettuato su circa 60mila donne e pubblicato recentemente sull’American Journal of Nutrition, dimostra che il prodotto aumenta i rischi di parto prematuro. Due lavori scientifici che, in Francia, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare (Anses) ha deciso di valutare attentamente, mentre l’EFSA, come già detto, tornerà a discuterne i primi di febbraio.
fonte: www.spesaduepuntozero.it
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