Interessante decisione del Giudice di Pace di Rovigo che fa il punto
sulle infrazioni al codice della Strada effettuate con il famigerato
“traffiphot”, che per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello
“Sportello dei Diritti”, vale la pena segnalare per rappresentare quanti
vizi possano essere rilevati in un verbale al codice della strada
quando le contestazioni vengono effettuate con strumentazione
elettronica gestita da appaltatori privati e non dalle forze di polizia
stradale, locali o nazionali.
Secondo il giudice di merito,
dev’essere annullata la multa per eccesso di velocità se il verbale non
indica il nome del funzionario pubblico che attiva e disattiva il
traffiphot dal quale è stata rilevata l’infrazione. E in ogni caso i
dipendenti del Comune devono presenziare allo sviluppo delle foto con le
auto sanzionate effettuato dalla società appaltatrice del servizio.
Nel
caso di specie, è stato accolto il ricorso del (presunto) trasgressore
in primo luogo per un vizio formale che riguarda un difetto di notifica.
La polizia locale che agisce per conto di un insieme di piccoli Comuni
nell’area, è il soggetto che ha effettuato la notifica, ma il verbale
non specifica chi è l’ente sanzionatore, che poi sarebbe
l’amministrazione locale nel cui territorio la violazione risulta
accertata: l’omissione rende di per sé illegittimo il verbale.
Il
verbale impugnato, peraltro, risulta essere viziato anche per altre
ragioni: non è stato rispettato l’obbligo della polizia locale di
presenziare alle attività di installazione e attivazione del traffiphot.
Nulla si sa della certificazione di qualità dello strumento (restano
dubbi sulla legittimità a accertare gli eccessi di velocità delle moto).
Di più: la fotografia utilizzata per la contestazione del presunto
illecito risulta sviluppata da una società privata che riporta il frame
“incriminato” in cd masterizzati, che si coordinano con il programma di
gestione delle verbalizzazioni in dotazione alla polizia municipale
verbalizzante. In nessun caso, quindi, risulta che gli agenti di Polizia
Locale siano presenti alle operazioni, come rilevato dal giudice
onorario, che ha, quindi, accolto il ricorso.
Sportello dei Diritti
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