L'orologio biologico degli uccelli migratori è cambiato

A causa dei mutamenti climatici, l'orologio biologico del grande popolo migratore è cambiato. Negli ultimi 30 anni, il complesso degli uccelli che in inverno si trovano a Sud del Sahara e che decidono in primavera di partire verso Nord a nidificare, in particolare in Europa, hanno anticipato la partenza almeno di un giorno ogni 3 anni, quindi in tutto circa dieci giorni.

Non tutti però riescono a tenere il passo con la velocità con cui si modificano le stagioni e per qualcuno, come la balia nera, un piccolo insettivoro del peso di appena 11 grammi, si è registrato un crollo delle popolazioni. Conferme del cambio di calendario dei migratori arrivano dai dati del progetto di studio e monitoraggio 'Piccole isole'', pensato e coordinato dal Centro di Inanellamento italiano ed attivo in sette Paesi del Mediterraneo, con una rete di 40 stazioni, come Ventotene, dove gli uccelli migratori vengono "inanellati" e quindi identificati e contati.

"In 21 anni di lavoro, con il coinvolgimento di 700 volontari - spiega Fernando Spina, dirigente di ricerca dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) - abbiamo inanellato e monitorato 800mila esemplari. I dati della serie più lunga, dell'isola di Capri, hanno confermato la partenza anticipata, tra uno e due giorni ogni cinque anni, di una specie come la balia nera dalle aree di svernamento a sud del Sahara in primavera". L'Olanda costituisce la destinazione di questa specie, mentre il Mediterraneo è una 'fermata'' di passaggio. "Abbiamo potuto confermare che gli esemplari non effettuano un volo più rapido, ma effettivamente hanno anticipato il loro viaggio - aggiunge Spina - e purtroppo questa specie in Olanda ha registrato un crollo della popolazione del 90% tra il 1987 e il 2003".

In natura più che mai infatti vige la legge del 'chi arriva prima meglio alloggia'' ed evidentemente questi animali non sono riusciti ad adattarsi in tempo alla velocità del cambiamento del clima. 'Nel caso della balia nera, che usa le 'cassette nido" già predisposte - spiega l'esperto - gli olandesi dispongono di dati degli ultimi 60 anni. Per la balia nera il problema è che il periodo della cura dei loro piccoli deve coincidere con quello di picco dei bruchi, legati alla presenza di foglie verdi sulle querce, tra aprile e maggio".

In sostanza, se le foglie verdi arrivano troppo presto, così fanno anche i bruchi e gli uccellini in ritardo trovano ben poco cibo. Ma come fanno questi animali a sapere quando partire? "Inverni molto caldi nell'Africa subsahariana fanno arrivare prima da noi i migratori di lungo raggio: èquanto dimostra uno studio che abbiamo condotto in collaborazione con Nicola Saino, docente dell'Università di Milano e il suo gruppo di ricerca, verificando così proprio sulla base delle temperature la correlazione fra clima e migrazione.

Infatti in ambienti siccitosi gli uccelli trovano meno cibo" afferma Spina. Anomalie di comportamento non mancano anche nell'autunno 2008. "Pochi giorni fa a Ventotene abbiamo inanellato quattro Luì forestieri - racconta l'esperto dell'Ispra - piccolissimi passeriformi di 8 grammi, una specie della taiga siberiana, che in genere migra verso il Sud est asiatico passando dall'Asia centrale. In Europa sono estremamente rari e non ci era mai capitato prima di rilevarne in questo numero".

fonte: Ansa

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